Le pratiche dell’educazione attiva, hanno al centro del loro approccio l’azione e l’agire: la persona è un organismo attivo, il suo sviluppo, la sua crescita, le spinte verso l’autonomia e la conoscenza si sviluppano principalmente attraverso l’azione.
La riflessione pedagogica, gli incontri di coordinamento con gli enti e le istituzioni locali, nazionali ed internazionali ci ha permesso di mettere in evidenza l’importanza di quanto sia necessario, nella nostra società attuale, sviluppare attività formative ed educative che vadano nella direzione di:
- definire una cittadinanza protesa verso una solidarietà attiva;
- identificare, definire e diffondere il profilo del cittadino consapevole nella comunità in cui agiamo;
- permettere ai partecipanti e agli operatori la partecipazione informata per l’elaborazione delle scelte;
- contribuire all’evoluzione della persona, in una prospettiva di progresso individuale e sociale.
E’ caratteristica del movimento porre al centro dell’azione l’esperienza e le buone prassi all’interno del contesto in cui queste vanno ad inserirsi.
La progettazione educativa è quindi in realtà co-progettazione tra i due soggetti, educatori/esperti e cittadinanza.
Quest’approccio co-progettuale mette in evidenza le rispondenze tra le azioni messe in atto dagli esperti e le risposte date dai partecipanti alle attività.
In tal senso si promuove uno dei principi del movimento pedagogico dei CEMEA: si opera in armonia con l’ambiente in cui la comunità risiede e opera.
L’asilo nido è quindi un luogo in cui si vive non una scuola. Uno spazio per bambini ed adulti. Questa osservazione introduce la concezione di “ambiente-scuola” come “realtà sociale” in una co-costruzione. Possiamo definire questo spazio potenziale tra i soggetti la comunità educante, costituisce il nucleo concettuale delle azioni di sensibilizzazione che si esplicitano durante la conduzione delle attività di entrambe le fasce d’intervento (adulto e minore). L’agire educativo è incentrato su:
Quest’approccio co-progettuale mette in evidenza le rispondenze tra le azioni messe in atto dagli esperti e le risposte date dai partecipanti alle attività.
In tal senso si promuove uno dei principi del movimento pedagogico dei CEMEA: si opera in armonia con l’ambiente in cui la comunità risiede e opera.
L’asilo nido, il contesto socio-educativo, la scuola, la classe, uno stage, la strada sono quindi un luogo in cui si vive. Uno spazio per bambini ed adulti. Questa osservazione introduce la concezione di “ambiente-realtà sociale” in una co-costruzione. Possiamo definire questo spazio potenziale tra i soggetti la comunità educante, costituisce il nucleo concettuale delle azioni di sensibilizzazione che si esplicitano durante la conduzione delle attività di entrambe le fasce d’intervento (adulto e minore).
L’agire educativo è incentrato su:
- il principio del rispetto delle particolarità e delle specificità delle persone,
- la fiducia che ogni individuo abbia la possibilità ed il desiderio di migliorarsi.
L’interazione di questi due nuclei concettuali stimola la creazione di condizioni socio-affettive e relazionali tra persona-persona e tra singolo-comunità. Tale modalità portatrice degli elementi del senso di efficacia e autonomia lascia spazio alla possibilità di procedere e continuare a scoprirsi per ampliare la propositività e definisce il concetto di “persona in divenire” capace di esperire la vita con maggiore positività e progettualità, imparando, altresì, ad avvicinarsi ancora di più alle realtà più scomode dell’esistenza umana, lenendo la distanza creata da paure e pregiudizi, preferendo un atteggiamento di ascolto e di empatia che favorisce l’alleanza e la collaborazione.
L’approccio pedagogico promosso mira a evidenziare l’importanza di un modello educativo che tenda allo sviluppo ed alla valorizzazione delle capacità personali, attraverso l’offerta di situazioni e di esperienze significative.
I punti di riferimento a cui guardano i CEMEA sono:
1. il principio del rispetto:
2. LA CRESCITA DELLE PERSONE:
3. LE ATTIVITÀ, OVVERO, L’ESPERIENZA DI SENSO:
4. LA MOTIVAZIONE AD APPRENDERE:
5. LA FORMAZIONE INTEGRATA DELLA PERSONA:
6. IL RAPPORTO FRA DIMENSIONE COGNITIVA, AFFETTIVA ED ESISTENZIALE:
7. UN AMBIENTE PER LA FORMAZIONE:
8. LA LAICITÀ:
9. LA RELAZIONE, LA SOCIEVOLEZZA E LA CONVIVENZA:
10. L’EDUCAZIONE PERMANENTE E DIFFUSA:
Principi che rientrano in quel bagaglio umano e professionale di ogni attore sociale, senza del quale non si possono sostenere le diverse sfide educative alle quali la Scuola è “chiamata” ad affrontare.
Questa esperienza, così progettata, incide in modo considerevole sulla mia professionalità in quanto: consente di educarmi alla relazione con i molteplici bisogni educativi che si incontrano nelle differenti realtà scolastiche.